ORIENTARSI NEI PERCORSI DI CURA


Nella cura dei disturbi dell’alimentazione, secondo la guida del Ministero della Salute sono disponibili in Italia cinque livelli d’intervento: 

  • medico di medicina generale o pediatra di libera scelta
  • terapia ambulatoriale specialistica (ospedaliera e non)
  • terapia ambulatoriale intensiva o centro diurno (diagnostico/terapeutico/riabilitativo)
  • riabilitazione intensiva residenziale o riabilitazione psichiatrica (incluse le comunità terapeutico-riabilitative)
  • ricoveri ordinari e di emergenza

I centri in grado di erogare questo tipo di terapia devono avere a disposizione diverse figure professionali che lavorano in modo integrato, in conformità a un progetto terapeutico condiviso con il paziente ed, eventualmente, i familiari.

Tra le figure professionali essenziali vi sono:

  • psichiatra
  • psicologo
  • medico internista
  • medico nutrizionista
  • medico endocrinologo
  • dietista
  • infermiere professionale
  • educatori

La condivisione del progetto terapeutico all’interno dell’equipe richiede da parte

di tutte le figure professionali una capacità di collaborazione integrata con rispetto delle reciproche competenze, la discussione collegiale dei casi e una gestione concordata e unitaria delle difficoltà proposte dai singoli casi e dei tentativi manipolativi messi in atto dai pazienti resistenti al trattamento.

Solo con questi presupposti il trattamento ha alte probabilità di efficacia, limitando la percentuale di cronicizzazione del disturbo. 

 

E' quindi facilmente intuibile che solo un centro specializzato può fornire le competenze e la collaborazione reciproca e continua, privilegiando , a seconda della fasi di cura, l'aspetto somatico o psicologico, ma senza che uno escluda mai l'altro. 

l'ambulatorio

per chi ha più di 14 anni

Il Centro per i Disturbi Alimentari della ASL3 di Genova Quarto è il primo approccio (a Genova).

Qui il/la paziente è seguito dal team completo e può usufruire del servizio dei pasti assistiti (solo a pranzo e dal lunedì al venerdì).

 

Modalità di accesso: appuntamento telefonico e richiesta del medico curante con dicitura: "Visita psicologica". E' previsto il pagamento del ticket, salvo i casi di esenzione per patologia.

Sede centrale

Via G. Maggio 6, Genova Quarto

per prenotazioni 010 8496564/6685

per info disturbi.alimentari@asl3.liguria.it

 

Orario di segreteria: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.30.

Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 18.00; il venerdì dalle 8.30 alle ore 14.30.

 

Sedi distaccate

- Ambulatorio Carignano:

Via Rivoli 4a cancello (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì pomeriggio)

- Ambulatorio Arenzano:

piazza Golgi 26 (lunedì mattina)

Polo di ascolto Sampierdarena:

- Palazzo della Salute “Fiumara”, stanza 49 secondo piano.


per chi ha meno di 14 anni

A seguito della Legge Regionale n 16 del 2019, e' stato finalmente avviato l'ambulatorio dedicato presso l'Ospedale Giannina Gaslini, a Genova.

 

Vi si accede con richiesta del medico curante, previo appuntamento telefonico (tel 010 56362517).

 

Nell'ambulatorio sono presenti uno psicologo e una dietista che valutano il caso indirizzando, nel caso ce ne fosse bisogno, ad approfondimenti diagnostici (es visita endocrinologica), svolti sempre all'interno dell'ospedale.

Viene offerto un piano assistenziale in base a obbiettivi mirati e specifici per ogni caso (ad esempio 1 o 2 incontri settimanali o 1 ogni 15 gg. con psicologo e/o dietista)

 

I pasti assistiti in questo programma non sono previsti

 

Solo in casi estrema gravità si procede con un ricovero "salvavita" nel reparto di neuropsichiatria.

 


il day hospital ospedaliero

Si accede a questo livello su indicazione del Centro Disturbi Alimentari di Quarto, quando è necessaria un'assistenza più intensiva con attento monitoraggio delle condizioni cliniche.

A Genova ci si appoggia al  Reparto di Dietetica e Nutrizione Clinica dell'Ospedale S. Martino

Qui il monitoraggio viene effettuato in regime di day hospital con  esami ematochimici, visite internistiche, consulenze cardiologiche, ecc. e viene somministrata la nutrizione parenterale.

Si tratta, e vogliamo sottolinearlo, di un tipico day hospital ospedaliero, ma, dal punto di vista dei disturbi alimentari, siamo ben lontani dal servizio di day hospital come è stato concepito nelle linee guida: non vengono somministrati pasti assistiti, non c'è supporto  psicoterapeutico, non vengono proposte attività complementari di supporto.

Di fatto si tratta di un intervento che cerca di evitare il trauma del ricovero in ospedale nelle situazioni gravi.

L'unico vero day hospital (in senso completo per le nostre tematiche) in Liguria è al CDAA del Santa Corona di Pietra Ligure (SV), di cui tratteremo successivamente.

il ricovero ospedaliero

E' il trattamento della fase acuta (salvavita), con lo scopo di stabilizzare le condizioni medico-psichiatriche, gestire le complicanze acute associate al disturbo e preparare il paziente al passaggio ad un altro livello di trattamento.

Presso l'Ospedale S. Martino sono due i reparti in cui si effettuano questi ricoveri:

Reparto di Endocrinologia e Reparto di Medicina Interna

Durante il ricovero ci si avvale delle consulenze degli psichiatri della Clinica Psichiatrica e dei medici nutrizionisti di Dietetica e Nutrizione Clinica.

Per chi ha meno di 14 anni, invece, ci si rivolge all'Ospedale Giannina Gaslini, reparto di Neuropsichiatria Infantile, dove, ribadiamo, è possibile solo il ricovero salvavita.

 

Ricordiamo che ad agosto 2018 è stato introdotto il codice lilla, per l'accoglienza e il triage nei pronto soccorso dei pazienti affetti da Disturbi Alimentari: un'importante conquista raggiunta dalle associazioni riunite in Consult@noi.

il trattamenti semi-residenziale e residenziale

Qualora fosse necessario, perchè spesso in casi di estrema difficoltà nell'ambiente famigliare non ci sono i presupposti per continuare il percorso di guarigione, si opta per un ricovero riabilitativo.

In Liguria c'è un solo centro residenziale pubblico, il CDAA dell'Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (SV) con 10 posti letto. Qui, oltre al ricovero riabilitativo, è fornito un trattamento semi-residenziale (chiamato day hospital, dalle 8 alle 20 con pasti assistiti, colloqui, attività terapeutiche).

Le due modalità sono interconnesse.

Il ricovero può essere preceduto dal trattamento semiresidenziale (detto day hospital), mentre quest'ultimo segue sempre il ricovero, per consolidare i risultati ottenuti.

Vi si accede prenotando una prima visita direttamente presso il centro (019/6235021 - 6235027). Si viene quindi inseriti in lista d'attesa.

I tempi di attesa variano in base alla gravità della situazione e all'eventuale provenienza da un ricovero ordinario in fase acuta.

 

A Genova c'è anche la struttura di Villa Del Principe, una comunità psichiatrica a cui si può accedere in convenzione, su indicazione del Centro Disturbi Alimentari di Quarto.

 

Il servizio è rivolto, purtoppo, solo ai maggiori di 14 anni e non esiste, a livello regionale, alcun trattamento residenziale o semi-residenziale per i più piccoli!

le nostre considerazioni

Questa è l'offerta della Regione Liguria relativamente a Genova.

La nostra associazione si batte perchè questa offerta sia migliorata. I punti critici sono:

  • lunghe liste di attesa, sia per accedere alle cure ambulatoriali che ai ricoveri riabilitativi. Ricordiamo che la volontà di guarire e di curarsi è già una grande conquista: le attese possono alla fine far desistere o costituire un grosso rischio per la vita.
  • offerta troppo limitata sul territorio: spesso la distanza dai centri di cura finisce per diventare un alleato della malattia. I pasti assistiti ovviamente interferiscono con la frequenza scolastica: sarebbe importante che i centri fossero più numerosi e quindi facilmente raggiungibili
  • mancanza di trattamento residenziale per ragazzi sotto ai 14 anni: può essere essenziale per non arrivare al ricovero salvavita. Inoltre, dopo un eventuale ricovero ospedaliero, è importante una rieducazione nutrizionale in ambiente protetto prima del rientro a casa
  • mancanza di attività terapeutiche  complementari (danza terapia,, yoga, attività relative  manuali, laboratori fotografici, ecc) indispensabili per creare interessi, motivazione, riconquista del rapporto col corpo sia per i pazienti ricoverati che per chi frequenta gli ambulatori
  • l'organizzazione dei reparti di medicina (nei ricoveri salvavita) incontra gravi difficoltà a gestire pazienti che di fatto hanno spesso necessità di un approccio specifico (formazione delle diverse figure professionali, mancanza di  spazi per pasti assistiti interni all'ospedale, necessità di sorveglianza)
  • necessità di formazione di pediatri e medici di base: sono queste figure, infatti, che dovrebbero intercettare sul nascere il possibile disturbo alimentare ed inviare alle strutture idonee alla diagnosi e al trattamento. Purtroppo c'è ancora scarsa informazione ed è necessaria una formazione adeguata.